L'oratorio di Sorencino, è di origine tardocinquecentesca, venne successivamente trasformato nella Seconda metà del XVII secolo.
Timidi segnali di questo rinnovamento li possiamo riscontrare ancora oggi in alcuni arredi che stati conservati: la tela votiva del 1605, ubicata dietro l'altare, che raffigura la Madonna con il bambino e i santi Rocco e Sebastiano, malamente restaurata nel 1898; il tabernacolo e il soprastante ciborio in legno intagliato e dorato, restaurato nel 1999; due tele con S. Antonio Abate e S. Giulio.
Esternamente, sulla facciata, vi è un affresco degli inizi del '600 con le figure dei santi titolari, riportato alla luce negli anni '40 e restaurato negli anni '90 del XX secolo. L'interno a volta è imbiancato e pavimentato; ha un'unica cappella, ornata da una tela con la Beata Vergine Maria e i SS. Rocco e Sebastiano.
A lato dell'epistola si trovava la sacrestia, angusta e oscura; a lato del Vangelo il campanile, con ingresso dalla cappella. Nel 1825-'35 è da segnalare un ampliamento dell'oratorio l'erezione dell'altare dedicato a S. Nicolao della Flüe.
Il Patriziato di Rivera, nel 1872, dona all'oratorio la statua lignea di S. Rocco, opera dell'intagliatore milanese Francesco Angiolina.
I restauri del 1906 - '08 ci hanno consegnato l'oratorio nelle forme attuali, caratterizzate sia all'interno che all'esterno da decorazioni in stile neogotico.
(fonte: Raimondo Locatelli e Adriano Morandi (2005): Alto Vedeggio ieri e oggi , pp.335-336, Edizioni Rivista di Lugano, 479 pagine)